“Cercando Goran”, un percorso verso il self-publishing, con Grazia Gironella

Copertina manuale di scrittura di Gironella

Se c’è una cosa che ho constatato spesso negli autopubblicati è la grande voglia di raccontarsi, i loro percorsi si intrecciano o si rispecchiano continuamente con quelli dei loro stessi personaggi e Grazia Gironella, autrice di Cercando Goran non fa eccezione. Lei non è certo una novellina, anzi ha al suo attivo numerosi racconti pubblicati su antologie, il racconto lungo Tarja dei Lupi (Tabula Fati, 2008), il saggio La Via delle Parole (Eremon, 2015) e persino un manuale di scrittura, Per Scrivere Bisogna Sporcarsi le Mani (Eremon, 2011). Eppure, la prima cosa che mi spiega, presentandomi Cercando Goran per l’Ebook in Adozione del mese, è quanto il tema della ricerca nel suo libro abbia finito con l’assumere un doppio significato: “quello del difficile percorso del protagonista per ritrovare se stesso in una situazione estrema, unito alla mia esperienza personale di autrice in cerca di un’identità che non mi andasse stretta“.

La nascita del romanzo ha seguito un percorso ad ostacoli: la pubblicazione in versione digitale come premio ad un concorso, la caduta nell’oblio delle vendite, la riacquisizione dei diritti d’autore e infine lo sbarco su Amazon KDP nel dicembre del 2017; tutte tappe che hanno coinciso con la metamorfosi e la crescita della scrittrice. Per questo Grazia mi è sembrata un buon esempio da riportare, per la sua instancabile tenacia nel perseguire il suo obiettivo: trovare un pubblico di lettori. Pensate, mentre studiava il modo migliore per posizionare sul mercato il suo Cercando Goran, ha buttato giù ben altri tre romanzi e ha continuato a inviarli alle case editrici.

Rifiutavo di farmi scoraggiare dagli scarsi risultati, perché credevo nelle mie storie e nelle valutazioni calorose dei lettori, ma ancora non prendevo in considerazione l’autopubblicazione. Anche se ne seguivo con curiosità l’evoluzione, la consideravo un’ammissione di fallimento. Non potevo però ignorare che stavo perdendo convinzione e fiducia in me stessa.

“Quello che avevo considerato un importante passo avanti si stava rivelando un niente di fatto. Ero vincolata dal contratto per un’eternità (25 anni!), con il romanzo in vendita a un prezzo minimo e la prospettiva di dovermi accollare per intero la promozione, se volevo farlo conoscere; tutto per guadagnare pochi euro di royalty.

Copertina manuale di scrittura di Gironella

“Scrivere per me sola è qualcosa che ho fatto e faccio tuttora sul mio diario, ma il tipo di lavoro che porta alla nascita di un romanzo, con l’impegno intenso e l’investimento emotivo che richiede, per quanto mi riguarda richiede la presenza di persone con cui comunicare. La mia soddisfazione come autrice, in questa ottica, è strettamente collegata ai risultati pratici, perché al di là dei guadagni, vendere significa essere letti.

“Per assurdo avevo interiorizzato che spettasse all’editoria giudicare se sapevo scrivere. Questo era il danno vero, mille volte più grave di poche copie vendute o di una copertina insulsa. Delegare ad altri le definizione di me stessa non poteva portare niente di buono. Continuando ad accantonare con leggerezza un romanzo dopo l’altro, nella speranza di arrivare a scrivere quello che finalmente sarebbe piaciuto agli editori importanti, rischiavo di smettere di scrivere.

“Fu in quel momento che iniziai a considerare l’autopubblicazione. Il mondo del self-publishing in pochi anni era cambiato; tra i lavori autopubblicati non c’erano soltanto testi poveri e raffazzonati, ma anche opere valide, che gli autori decidevano di immettere sul mercato senza sottoporsi ai filtri dell’editoria. Gli editori stessi stavano iniziando a guardare con interesse agli autori indie. Era il modo che cercavo per avere un contatto diretto con i lettori.

“Preciso: non tutto quello che non trova spazio nell’editoria tradizionale merita di essere autopubblicato. Credo che ogni autore debba essere esigente con se stesso e obiettivo nel valutare ciò che produce, in modo da non ridurre il self-publishing a un contenitore per gli scarti dell’editoria. D’altra parte è importante capire che scrivere bene non garantisce la possibilità di trovare una buona pubblicazione con gli editori tradizionali, che nelle loro scelte non si basano soltanto sulla qualità del testo, ma anche su criteri prettamente commerciali.

“Per questi motivi ho scelto la pubblicazione indipendente. So di avere gli strumenti necessari per capire se quello che scrivo merita di essere proposto, e desidero che siano i lettori ad avere l’ultima parola. Mi piace poter scegliere liberamente e finalmente mi assumo oneri e onori del mio lavoro! Non per questo smetterò di proporre ciò che scrivo anche all’editoria tradizionale, ma lo farò in modo selettivo, senza più considerarla come la mia unica possibilità di incontrare il pubblico. Cercando Goran, versione riveduta e corretta del romanzo originale, nasce da questo cambiamento di prospettiva”.

Sinossi

copertina romanzo Cercando Goran Goran è sopravvissuto a un grave incidente d’auto che lo ha privato della memoria. Dopo mesi di sforzi per tornare a inserirsi nella sua realtà, si ritrova ancora intrappolato in una vita che non riconosce, con persone che sopporta appena e una personalità imprevedibile, con cui fatica a venire a patti. Quando iniziano le visioni, ambientate nel passato di un luogo di neve e di lotta per la sopravvivenza, Goran decide di abbandonare tutto e partire per la Scandinavia, seguendo i pochi indizi che ha a disposizione, nonostante la denuncia messa in piedi dalla moglie Irene per impedirglielo. Nel suo viaggio non è solo, perché l’amica Cassandra è riuscita a convincere uno psichiatra specializzato nello studio delle amnesie a mettersi sulle sue tracce per aiutarlo. Secondo il professor Roversi il vuoto di personalità creato dall’amnesia potrebbe essere stato occupato da un’entità estranea, che ora vivrebbe in Goran, perseguendo il suo ignoto obiettivo. L’incontro con Nico, ragazzina fuggita di casa, darà alla ricerca una nuova svolta, ma Goran sarà costretto ad affrontare l’ignoto del suo presente e del suo passato, rischiando il tutto per tutto per riavere indietro la sua vita.

Estratto

Viliu mule te virsoi, saatteli runa…
Il silenzio si riempì di vibrazioni. Lontane, all’inizio, poi sempre più vicine. Viliu mule te virsoi, saatteli runa…
Una voce acuta penetrò in quel fastidioso brusio. Goran tentò di ritrarsi nel suo guscio, ma qualcosa lo spinse fuori, dove adesso le voci erano tante e incomprensibili. Qualcosa lo scosse con disordinata energia.
«Tu, brutto idiota, non so nemmeno il tuo nome! Svegliati, ci guardano tutti!»
Goran aprì gli occhi e vide un anello di teste sullo sfondo di un blu perfetto.
«Era ora! Dai, alzati, andiamo via da questo posto di merda.»
Il tono era di quelli che non si lasciano ignorare. Goran girò la testa e incontrò gli occhi sgranati di una bambina dai capelli scuri. Qualcosa si risvegliò nella sua coscienza.
«Nico?» sussurrò.
«No, Cappuccetto Rosso. Ti vuoi sbrigare?»
Il brusio straniero cambiò di tono. Un uomo si chinò su di lui e gli disse qualcosa che suonava come un ordine. Goran respinse lo sconosciuto e si sollevò sui gomiti. Gli girava la testa, ma ora ricordava. Si passò le mani sporche sul viso e sentì la polvere aguzza della strada graffiargli la pelle.

Per saperne di più, Grazia Gironella è presente in rete con il blog Scrivere Vivere, dedicato al mondo dei raccontastorie.

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