I sistemi più veloci per monetizzare con racconti brevi e piccoli lavori di scrittura

Guadagnare pubblicando racconti su Penpee

Lo streaming di ebook si è rivelato un sistema di vendita conveniente per gli scrittori più prolifici, sia sotto l’aspetto della visibilità che dei guadagni, specie da quando Amazon ha introdotto i pagamenti per pagine lette. Pensate che alcuni utenti (non si possono chiamare autori) della piattaforma di pubblicazione Kindle Direct Publishing, sono riusciti a far lievitare i loro introiti semplicemente infarcendo gli ebook di link di ancoraggio alle ultime pagine. Il problema è che Amazon in realtà non ha modo di sapere se un titolo scaricato viene effettivamente letto, ciò che calcola è soltanto quanto in profondità un utente ne sfoglia le pagine, ma non per quanto tempo o a che velocità. Pensate se invece esistesse un sistema che unitamente ai guadagni riuscisse a calcolare anche il tempo di lettura ricevuto.

Sistema “all you can read” per racconti brevi

A escogitarlo è stato l’imprenditore e scrittore Geoff Cook, che all’ultima edizione della Digital Book World ha presentato Readercoin, un’applicazione che remunera gli utenti per il tempo trascorso a leggere; 1 Readercoin per ogni 10 minuti di lettura. Questa moneta virtuale può essere poi riscattata in forma di denaro o donazione a organizzazioni benefiche.

Immaginate di poter monitorare il tempo che i lettori vi dedicano, di sapere quante persone hanno iniziato e finito di leggere un nuovo capitolo e di veder aumentare i vostri guadagni quanto più diventerete bravi a trattenerli sulle pagine. Ok, ora immaginate di poter fare tutto questo con i vostri racconti pubblicati su Wattpad: guadagnare 50 $ per ogni storia pari a 5.000 Readercoin.

Da un punto di vista degli autori, ha spiegato Cook, l’applicazione è stata progettata per risolvere il problema più grande che lui stesso ha dovuto affrontare quando ha deciso di autopubblicarsi, ovvero la promozione e in particolare quella che avviene tramite la distribuzione di contenuti gratuiti “per farsi conoscere”, ma che molto spesso rappresenta solo una perdita.

Non so se questo tipo di sperimentazione può funzionare solo se applicata su un mercato vivace come quello americano, anzi vi invito a lasciare i vostri commenti in merito. Ciò che ha focalizzato la mia attenzione è piuttosto il fatto che sembra vada imponendosi un modello secondo il quale si può monetizzare come scrittori prima ancora di avere un libro pronto, basta aver una base di fan. Non mi riferisco al crowdfunding, grazie al quale pubblicare una volta raggiunta una quota di sottoscrizioni, ma di un sistema che permette di guadagnare con la scrittura (qualunque tipo di scrittura) senza dover necessariamente affrontare i successivi passaggi imposti dal processo di autopubblicazione.

Sistema di finanziamento continuativo per libri online

A evidenziare questa differenza è proprio Patreon, una piattaforma che apre ai creativi l’accesso a ricompense ricorrenti, piuttosto che alle raccolte fondi per singoli progetti come avviene sulle più note Kickstarter e Indiegogo.

Patreon vs Kickstarter

Su Patreon, dicono i fondatori, non importa ciò che stai creando finché hai fan che vogliono supportarti. Si possono proporre racconti brevi, romanzi a puntate, poesie, favole, recensioni, purché in un formato che risulti esclusivo, quindi, integrato con anteprime, materiale non incluso nella versione definitiva, o ancora con contenuti creati grazie al contributo dei lettori. Tutto ciò che insomma possa farli sentire coinvolti nel processo creativo; è un po’ l’idea su cui si è consolidato il successo di Wattpad, solo che su Patreon in ballo ci sono i soldi e per ottenere un flusso di entrate significativo bisogna offrire esperienze.

Solo così il finanziamento partecipativo è un modello in cui vincono tutti: i lettori che con il loro sostegno contribuiscono a mantenere internet uno spazio di creazione, di libertà ed indipendenza, come lo era alle origini; gli autori che si sentiranno più stimolati a creare contenuti di qualità. Perlomeno questa è la filosofia su cui si fonda anche Tipeee.

Qui i creatori chiedono una Tip, una mancia, per lavori che si trovano già pubblicati online.
E i Tipper possono indicare l’importo che desiderano donare, ad esempio potrebbe trattarsi di 1 € per ogni nuovo racconto pubblicato, fino a un limite di 5 € al mese.
Non c’è dunque nessun obbligo d’acquisto, né un’importo da raggiungere né una durata di raccolta fissa. Ciascuno partecipa con quanto desidera, se lo desidera e per una durata che desidera. Inoltre, i creatori non sono obbligati a cedere i propri contenuti. Vale a dire che se pubblichi racconti brevi o a puntate sul tuo blog, non devi attendere di averne scritti abbastanza per farne una raccolta da vendere, puoi semplicemente aggiungere l’opzione Tip per iniziare a guadagnare.

Si possono prevedere delle ricompense, come dediche, inviti o contenuti esclusivi, sempre con l’obiettivo è di fidelizzare e ringraziare la propria community per il sostegno. Il problema con tale sistema sorge allora se si è dei completi sconosciuti.

Vendere racconti brevi con il sistema Spotify

Se non si è ancora delle celebrità catturare l’attenzione dei lettori può diventare un’impresa con poche, pochissime, possibilità di riuscita. Per questo voglio consigliarvi ancora un’ultima applicazione, che promette di rendere più facile non solo pubblicare i vostri racconti, ma anche di pagarveli più velocemente.

Si tratta di Penpee, descritta come lo Spotfy per gli scrittori. Una piattaforma per leggere, scrivere e farsi pagare per i racconti.

Guadagnare pubblicando racconti su Penpee

L’iscrizione è gratuita e consente, con il piano Starter, di pubblicare una storia al mese di 7.200 parole, per un massimo di 6 capitoli di 1.200 parole per pagina. Gli autori guadagnano il 45% per ogni credito speso leggendo ogni capitolo delle storie. Purtroppo il piano di base non prevede l’accesso ai concorsi di classifica, ma si possono acquisire crediti per i piani premium invitando i propri amici sulla app, leggendo e recensendo racconti altrui.

E non ditemi che è un sito in inglese e che perciò non vi farà guadagnare dai vostri racconti, perché mi sono assicurata che fosse accessibile anche agli autori italiani durante una cordiale conversazione su Messenger; se rispondono a me, è segno che saranno disposti a supportare anche le vostre storie, non vi pare?

Una buona alternativa in attesa di scoprire come si muoverà Wattpad su questo fronte, una volta conclusi i test su NextBeta, un programma che gli sviluppatori hanno attivato per il momento in soli quattro paesi (Canada, Messico, Inghilterra e Filippine) proprio per valutare una forma di pagamento adeguata per gli autori che ormai in migliaia pubblicano racconti tramite la famosa applicazione.

Per approfondire: 4 (+1) modi per pubblicare e diffondere racconti sul Web

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