Esplorare la realtà attraverso uno smartphone, “Ambient Literature” reinventa la lettura

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Cosa succede quando i dati aspirano alla forma letteraria? Cosa significa quando il luogo in cui stai leggendo diventa il palcoscenico della storia? Come potrebbe cambiare la scrittura, la lettura e l’idea del libro stesso quando usiamo la tecnologia per progettare storie piuttosto che presentarle?

Tali domande hanno riunito ricercatori provenienti da tre università del Regno Unito (l’Università del West England, Bath Spa University e l’Università di Birmingham) per pensare alle intersezioni tra luogo, tecnologia e letteratura.

Il risultato è il progetto Ambient Literature, frutto di una ricerca di due anni, finanziata da AHRC (Humanities Research Council) per studiare il potenziale della letteratura localizzata. Si tratta di storie che avvengono sia nel tempo che nello spazio; il lettore interagisce con un luogo fisico come parte della narrazione stessa.

Le opere di letteratura ambientale possono essere fruite in modi diversi, incluso testo, audio, video, e al lettore viene chiesto di interpretare anche la situazione e il contesto in cui avviene la lettura. Possono leggere il testo sullo schermo di uno smartphone e ascoltare l’audio attraverso le cuffie, ma anche sperimentate l’ambiente fisico attorno a loro, camminando lungo le strade cittadine o visitando le attrazioni di una particolare località. Questo ha sia il potenziale di offrire un’esperienza letteraria immersiva, quanto un scorcio della vita quotidiana.

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La tecnologia utilizzata dal progetto Ambient Literature non è nuova. Per molti anni, artisti, e scrittori hanno sperimentato la narrativa localizzata e il tracciamento GPS per raccontare storie. Ambient Literature vuole, piuttosto, sperimentare come le tecnologie presenti negli smartphone possono essere un mezzo per produrre opere letterarie, accendendo all’innumerevole quantità di dati che già ci circondano.

Combinando una ricerca basata su pratiche, empiriche e teoriche, il progetto cerca di testare nuove forme letterarie e sviluppare una grammatica della scrittura (..) che fa uso di nuove tecnologie e pratiche sociali per creare esperienze evocative per i lettori.

La prima delle opere prodotte, “It Must Have Be Dark by Then” di Duncan Speakman, lanciata a maggio, è un libro e un’esperienza uditiva, che usa musica, narrazione e registrazioni catturate da tre diversi luoghi del mondo che stanno subendo rapidi cambiamenti e ambientali: Louisiana, Lettonia e Sahara tunisino.

Al lettore viene chiesto di cercare fisicamente, camminando nel proprio ambiente, luoghi o opere frutto del lavoro umano, che siano in qualche modo correlati a quelli presenti nel libro. Nel corso del processo di interazione tra storia e lettore si creerà una mappa di località distanti nello spazio, ma che allo stesso modo nel futuro potrebbero non esistere più.

Intorno alla narrazione c’è spazio anche per l’interruzione e l’imprevisto, è una caratteristica potenzialmente emozionante della letteratura ambientale. Uno scrittore non è in grado di sapere esattamente che cosa incontrerà un lettore, ad esempio può essere interrotto da un passante o fare un incontro imprevisto. “It Must Have Been Dark by Then” incapsula proprio questa idea.

promo libro di Duncan Speakman

L’opera chiede al lettore di percorrere le strade cittadine, ma esistono confini e limiti fisici; la città controlla i suoi movimenti e non si può sempre passare liberamente da un posto all’altro. Ci sono fiumi, aree commerciali, aree recintate e posti pericolosi. Non è possibile arrivare a determinati luoghi e questo diventa una metafora interessante del lavoro. Sperimenti un’opera sulle frontiere fisiche globali, mentre sperimenti i confini intorno a te.

La letteratura ambientale come forma emergente, che ha le sue radici tra media e produzione letteraria, da la possibilità agli scrittori di giocare con il materiale fisico per modellare una storia. Attraverso un’esperienza attentamente orchestrata, uno scrittore può attirare l’attenzione di un lettore su diversi aspetti dell’ambiente, evidenziare ciò che di solito non si vede o da cui siamo distratti. Questo comporta una revisione del concetto di letteratura, lettura e di come possiamo usare le tecnologie che ci circondano per raccontare storie.

Liberamente tradotto da “What in the world is ambient literature?” di Amy Spencer. Via TheWritingPlatform.com

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