5 Incipit fin troppo comuni e da evitare

Non so voi, ma da quando io leggo esclusivamente sulla mia applicazione per smartphone mi capita di sfogliare decine di anteprime prima di decidermi finalmente a comprare un libro. Troppo spesso sono rimasta delusa anche da libri super pubblicizzati, dopo averli acquistati per così dire a scatola chiusa (ovvero, per lo più in formato cartaceo).

Adesso, dopo aver letto la percentuale di pagine gratuite a mia disposizione, mi chiedo: viste le premesse voglio davvero sapere cosa accadrà a questo personaggio, come andrà a finire la sua storia?

Lo stesso ragionamento viene seguito da agenti o editori, che raramente aspetteranno di vedere se le cose migliorano dopo un incipit poco brillante. Piuttosto, passeranno al prossimo manoscritto nella speranza che sia buono fin dalla prima pagina. Scrittori ed esordienti si giocano in pratica tutto nell’apertura, perché è l’unica occasione che si ha, sempre di più oggi, per riuscire a fare una buona impressione. Vale la pena perciò di sforzarsi di trovare modi più vantaggiosi di dare inizio a un libro.

percentuali di abbandono della lettura
Ricerca Goodreads: La psicologia degli abbandoni

In questo articolo analizzeremo quali vengono considerati di solito i più banali e gli espedienti da utilizzare per infondere nuova linfa a certi tipi di incipit che capita di leggere fin troppo spesso.

1. La scena del risveglio

Qui è dove incontriamo il personaggio che si sveglia nel letto, quindi forse si sta preparando per la scuola o il lavoro. Forse si è svegliato perché il sole splende attraverso la finestra o forse riceve una telefonata o un messaggio. Nel caso dei romanzi young adult ritroviamo spesso la figura assillante dei genitori. Forse è un giorno molto importante per il personaggio ed è per questo che lo vediamo dal primo minuto. Magari l’intento è quello di mostrare il suo mondo e il suo quotidiano, prima che vengano infranti.
Ma se in effetti è un giorno molto importante – uno che il personaggio stava aspettando – perché non iniziare la storia durante o dopo il grande evento? Questo può aiutare non solo con la tensione, ma con il ritmo della trama.
Se si decide di cominciare a raccontare una storia letteralmente dall’inizio, infatti, bisogna dare alla narrazione uno stile tale da convincere il lettore che qualcosa di interessante accadrà. Assicuratevi di non iniziare lì per caso o perché è stata la prima idea che vi è venuta in mente.

2. La scena del transito

Anche le scene che descrivono personaggi che si spostano da un punto A a uno B spesso mancano di tensione. O se c’è, è un tipo di tensione con cui abbiamo fin troppa familiarità: il traffico, i vicini molesti in metropolitana, banali fastidi della vita.
Un inizio lento e normale può essere allettante se il personaggio si sta imbarcando in una situazione abbastanza insolità o se l’ambiente circostante viene descritto con una voce brillante e divertente.
A volte agli scrittori viene detto di “mostrare, non dire” così spesso che mostrano assolutamente tutto – rallentano ogni momento per rendere sulla pagina ogni parte del contesto – senza considerare il modo in cui tali dettagli o la prospettiva con cui vengono narrati potrebbero servire a far avanzare la trama.
Bisognerebbe sempre chiedersi: perché questa descrizione è qui? È necessaria in questo momento? E’ abbastanza vivace? Un lettore / editore diventerà impaziente per la quantità di dettagli inclusi?

3. La scena della sedia a dondolo

In genere è quando il personaggio se ne sta seduto da solo e contempla la vita – che si tratti di eventi recenti o della sua intera storia – pensa, pensa, pensa, forse con qualche commento sullo scenario circostante. Questo potrebbe servire a introdurre il personaggio e dare ai lettori qualche retroscena (almeno nell’intenzione dello scrittore) per informarli su cosa li attende.

scena iniziale di un libro
Photo by Clément Falize on Unsplash

Se questo è l’incipit che avete scelto, contate quante pagine sono necessarie prima che qualcun altro entri nella scena. Piuttosto che lasciare un personaggio lì a pensare a qualcun altro, non sarebbe forse meglio metterli in scena entrambi? Il personaggio può pensare a eventi passati per una o due battute e nel frattempo essere impegnato in un’attività rilevante per la storia?
Più si riuscirà a far interagire un personaggio con il mondo che lo circonda e maggiore sarà la forza evocativa dei dettagli che rivelano a poco a poco il suo passato e il suo carattere, senza dover fare affidamento sulla voce diretta dell’autore.

4. La scena della crisi

E quando fin dalla prima riga incontriamo un personaggio che è in crisi o sofferente. Tali aperture tendono a enfatizzare la descrizione fisica, a mostrare, non dire. Magari non conosciamo nemmeno il nome del personaggio, ma solo il fatto che si trova in uno stato di angoscia, fisica o psicologica. Tuttavia questo espediente può contribuire a creare una falsa suspense, se il contesto non è sufficientemente spiegato. Ad esempio, si assiste a una scena di inseguimento ma non si sa perché o da chi stia scappando il personaggio.
Per quanto può essere a vantaggioso iniziare con l’azione, affinché una storia prenda forma, dobbiamo vedere cosa sta succedendo attraverso un punto di vista distintivo. Se non riusciamo a metterci nei panni del protagonista e quindi a comprendere l’importanza del suo dolore, anche un scena ad alta tensione finisce per non sollevare alcun interrogativo nel lettore.

5. La scena del sogno

Spesso le sequenze dei sogni vengono combinate con momenti di crisi: un personaggio soffre in qualche modo quindi, alla fine del primo capitolo, si sveglia ed è un sogno. Un sogno profetico, di solito, rivelatore di ciò che ci aspetta.
Questo è un espediente fin troppo abusato e di cui anche i lettori meno forti si sono ormai stancati. Praticamente qualsiasi altra scena sarebbe meglio, se non riuscite a trovare un modo insolito e inaspettato di riprodurre un sogno.

L’incipit del vostro libro rientra in una di queste cinque categorie?
Forse è il momento di valutare una riscrittura.
Capisco che non sia compito facile, soprattutto perché tirando un filo della storia potrebbe venir giù l’intera trama. Ma tenete presente che se ci sono delle problematiche fin dall’apertura, con buona probabilità molte altre salteranno fuori lungo il corso della lettura; motivo per cui l’incipit viene usato come indicatore della qualità generale di un testo.

Guida all’editing per esordienti: gli errori più comuni quando si scrive un romanzo e come correggerli

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