La scrittura “social” spiegata da un’icona della letteratura classica

Perché mai un’autrice di letteratura con la “L” maiuscola, ad un certo punto della sua carriera, preferisce scendere dal piedistallo che le spetterebbe di diritto, per andare a rifugiarsi su un portale online dove vengono pubblicate storie di un romanticismo spudorato o le solite su zombi e vampiri?

Lo spiega dalle pagine del Guardian, Margaret Atwood che ha deciso di condividere i suoi ultimi lavori creativi con la community per scrittori Wattpad.

Utilizzando computer, tablet o telefono è sempre possibile pubblicare i propri scritti senza essere tenuto a dichiarare quanti anni hai, qual è la tua estrazione sociale o il luogo in cui vivi. I tuoi lettori possono raggiungerti comunque e se ti preoccupano le reazioni avverse dei parenti o di chiunque non apprezzi i tuoi racconti su zombi sbavanti e annessi, puoi sempre utilizzare uno pseudonimo: puoi essere FlamingLeprechaun e mostrarti con la foto di un pipistrello o di un cucchiaio; Internet si presta a tale surrealismo. (…)
Non solo, avere lettori che lasciano commenti incoraggianti su ciò che scrivi ti tiene alto il morale.

Pensate agli sbocchi che i giovani scrittori della mia generazione avevano a disposizione. Abbiamo messo insieme piccoli libretti con la nostra scrittura (la nostra scrittura a mano) per un pubblico di due: i nostri genitori. Abbiamo incautamente piazzato una poesia o un racconto nell’annuario scolastico, esponendoci alla derisione dei compagni di classe. Abbiamo dovuto usare i nostri veri nomi, il che significa che molti di noi hanno preferito nascondere le opere più sentite nel cassetto dei calzini. Alcuni hanno creato riviste letterarie con il ciclostile, poi vendute nei primi caffè anni ’60 al margine delle serate di lettura. Insomma, non eravamo certo al meglio delle nostre possibilità.

Wattpad è stato avviato nel 2006, prima dello tsunami “ebook”. Tutto sul sito è gratuito. Nell’arco di sei anni si è costruito sotto il radar degli editori tradizionali e conta sull’adesione di milioni di persone, di 25 lingue differenti e 1,7 miliardi di visualizzazioni al mese. Sempre più gli editori lo considerano come uno strumento di promozione e lancio di nuovi talenti. Alcuni suoi membri hanno già virato verso altre forme più tradizionali di pubblicazione, dietro ricompensa.

Spesso si sente dire che i giovani leggono poco, perché preferiscono i videogiochi ai libri, tuttavia, non si ha questa impressione su Wattpad, forse perché il sito emula le caratteristiche proprio dei videogiochi: la partecipazione. Come è stato per Dickens, durante la pubblicazione a puntate di Pickwick, gli scrittori su Wattpad ottengono un feedback da parte dei lettori e possono così plasmare le loro storie di conseguenza.

Questo non significa che l’editoria tradizionale è già condannata (…) quel tipo di produzione resta una grande aspirazione per molti. A mio avviso, Wattpad non è un sostituto degli editori, ma una porta che conduce ad essi.

(…) La lettura e la scrittura, come tutto il resto, migliorano con la pratica e per coloro che vogliono affinare tali abilità sono sempre di più gli strumenti disponibili (…) giudico Wattpad uno di questi strumenti, utili ad aprire le porte e allargare la vista in luoghi in cui di solito le porte sono chiuse e la vista è limitata.
Da qualche parte là fuori, in Wattpadland, una nuova generazione di scrittori sta spiegando le sue ali.

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