Meglio pubblicare un libro o un ebook? 3 fatti concreti per non sbagliare nella scelta

Comportamenti di lettura degli italiani Pepe Research

Bentrovati! Quest’anno la pausa estiva è durata più del solito, be’ pausa per modo di dire perché ne ho approfitatto per rivedere l’impostazione generale del sito e aggiornare i vecchi articoli. A forza di taglia e incolla, mi sono accorta con sorpresa di essermi soffermata molto su come dovrebbe cambiare l’approccio alla scrittura, adesso che l’attenzione di tutti è sempre rivolta verso qualche schermo, e molto poco sul “perché”.
Perché chi scrive dovrebbe prediligere il digitale? Quali sono gli effettivi benefici di pubblicare un ebook piuttosto che un libro di carta?
Eppure, queste sono alcune delle primissime decisioni che un aspirante scrittore deve prendere quando opta per il self-publishing. Allora ho provato a mettere a confronto i due formati, giungendo alle conclusioni che voglio condividere con voi lungo questo articolo, curiosa di sapere se combaciano con le vostre, e di leggere i vostri commenti a riguardo.

I costi della pubblicazione

Cominciamo dalla domanda di tutte le domande: si spende di più a pubblicare un ebook o un libro cartaceo?

Diamo per assodato che pubblicare un buon libro, in qualsiasi formato esso sia, ha sempre un prezzo. Un buon editing, una corretta impaginazione e una copertina accattivante, costano, soprattutto se per la loro realizzazione ci si affida al lavoro di un professionista. Ma qui parliamo di autopubblicazione, pertanto ipotizziamo in questo caso di voler fare tutto da soli ok?

Fatto 1: se si carica su una qualunque delle piattaforme di self-publishing online un ebook, epub già convalidato e con tanto di copertina, non si avranno spese da sostenere durante il processo di pubblicazione, mentre un cartaceo porta con sé sempre dei costi di stampa e spedizione per singola copia che vengono sottratti dai guadagnai dell’autore.

Si può concludere che pubblicare un libro su carta costa di più che pubblicare un ebook? Non proprio, perché esiste una cosa chiamata “delivery cost” anche per i libri digitali.
E’ una tariffa per i costi di consegna che viene applicata agli ebook che vengono pubblicati tramite Amazon Kindle Direct Publishing con opzione royalty al 70%. In Italia è pari a 0,12 € per ogni megabyte. Quindi, se il vostro file ha una dimensione di 2MB e il prezzo è impostato a 2,99 €, guadagnerete 1,84 € su ogni copia venduta, ovvero il 70% del prezzo di listino al netto dell’Iva e dei costi di consegna.

costi consegna ebook su Amazon KDP

Se un un ebook supera i 10 MB, di fatto il guadagno per l’autore verrebbe azzerato. Cosa che non accade quando si sceglie una royalty del 35%. In tal caso Amazon non addebita alcun costo, indipendentemente dalla grandezza del file che dovrà essere distribuito.

E’ vero che nessun’altra piattaforma di self-publishing applica questa tariffa, ma il sistema adottato dal player che domina il mercato ci pone di fronte all’ennesimo interrogativo: più si scrive, più ci si sforza di creare un prodotto originale e ben curato e meno ci si può aspettare di guadagnare?

Fatto 2: le royalty pagate dalle piattaforme per gli ebook sono più alte che per i libri cartacei. Possono arrivare anche all’80% del prezzo di listino, se si pubblica ad esempio con distributori come Smashwords, contro 20%, 60% al massimo pagato da Amazon per il cartaceo, percentuali dalle quali vanno sottratti i costi già elencati. Ma è anche vero che, indipendentemente da ciò che contiene, per un ebook il lettore si aspetta di pagare sempre un prezzo più basso rispetto alla versione stampata.

Il punto al quale tento di arrivare è che vale la pena di capire, prima di autopubblicare un libro, proprio cosa si aspettano il lettori.

Come si legge in Italia

Le statistiche ci raccontano di un settore digitale in crescita:

– La libreria si conferma come il principale canale attraverso il quale le case editrici raggiungono i loro clienti ma le nuove formule di commercio online ne hanno eroso importanti quote di mercato e hanno abituato i clienti a modi diversi di acquistare. Si assiste a una perdita di quota di mercato della libreria fisica che passa dal 79% del 2007 all’attuale 73%. Crescono le librerie on line: dal 3,5% nel 2008 all’attuale 17%, superando ormai la Gdo.

– Nel 2016 quasi 4,2milioni di persone hanno dichiarato di aver letto anche un solo ebook negli ultimi 3 mesi, in leggero calo rispetto ai 4,7milioni del 2015: il 7,3% della popolazione con più di 6 anni, contro il 2,3% del 2011. Dopo i primi anni di forte crescita, quindi, anche la lettura di e-book presenta segnali di rallentamento. Il 37% dei lettori compone mix diversi di carta ed ebook (erano il 28% nel 2015); solo l’1% dichiara di leggere libri esclusivamente in formato ebook.

– Nel 2016 gli italiani hanno comprato più di 900mila ereader (-9,4% sul 2015) e 2,4milioni di tablet (-7,6% sul 2015). E soprattutto hanno speso 3,6miliardi di euro per l’acquisto di smartphone, di cui una parte sempre più consistente con schermi da 5”-7” e quindi con caratteristiche di portabilità e funzionalità maggiori. Queste caratteristiche hanno portato lo smartphone a diventare il device di riferimento per cercare e trovare informazioni, notizie, servizi e, sempre più spesso, leggere ebook e testi complessi.

Comportamenti di lettura degli italiani Pepe Research

Fatto 3: “Per il lettore carta e digitale sono diventati intercambiabili, a seconda delle occasioni e delle necessità del momento”. Se non fosse così, se non fosse avvenuto questo cambiamento, staremmo ancora qui a discutere di vanity press o a vagare tra le librerie con le copie del libro stampato sotto il braccio. Oggi, è il lettore a navigare tra le classifiche di vendita degli store online, spesso senza fare distinzioni tra libri autopubblicati e libri tradizionalmente pubblicati. Ciò che fa è leggere le recensioni, scaricare le anteprime, cliccare sul nome dell’autore per trovare informazioni su di lui, capire chi è e cosa ne pensano gli altri. Quando incappa in un ebook a 0,99 € o venduto su servizio di streaming, grazie al quale può leggere tutto ciò che desidera pagando un abbonamento mensile, il processo decisionale si accorcia; diminuisce insomma la distanza tra autore e lettore.

E’ un guadagno che va al di là del solo aspetto economico, non credete? Soprattutto per uno scrittore alle prime armi.
Avere il libro pubblicato su carta, allora, non sembra che la naturale evoluzione di un percorso verso l’affermazione.

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