A.I.O., ovvero, come non farsi troppo male pubblicando il proprio libro online

Metodo per correzione bozze

Scrivere in fretta, è una descrizione realistica di come il digitale influisce sulla comunicazione in generale. Prendete, ad esempio, la messaggistica istantanea: siamo consapevoli che c’è qualcuno dall’altra parte ad attendere mentre frettolosamente digitiamo una risposta; è forte la pressione a comporre e pubblicare senza riflettere su quanto si sta comunicando o semplicemente rileggere un testo.

L’editing è un’operazione che richiede tempo, mentre la comunicazione online è veloce, basta cliccare e inviare. Ma come si concilia la rapidità con cui un libro oggi può essere prodotto e distribuito alla cura necessaria affinché questo non venga poi scartato dai lettori, dopo averne sfogliato appena l’anteprima?

Non si tratta solo di correggere i refusi o rivedere la sintassi, per dimostrare una certa professionalità – per questo basterebbe un buon editor online – quanto di tenere sotto controllo i livelli di A.I.O. nella vostra scrittura.

Tabella dei contenuti:

Accuratezza

Spesso gli scrittori restano completamente sorpresi quando viene loro detto che un punto della storia non è chiaro. Probabilmente perché ogni passaggio della trama è talmente limpido e scolpito nella loro mente, che hanno finito per trascurare dettagli e retroscena che ad un occhio esterno non appaiono poi così tanto ovvi.

Se dopo aver voltato l’ultima pagina il lettore resta con troppe domande irrisolte, finendo per dirsi “questo autore non sa proprio come scrivere”, vuol dire soltanto due cose: o non vi siete presi il tempo necessario per verificare che ogni elemento della trama funzioni, o non vi state rivolgendo al pubblico giusto.

Quanto ne sa dell’argomento di cui state scrivendo? Quali sono i suoi pensieri in proposito?
Chi si occupa di comunicazione impara presto che il linguaggio deve variare a seconda del contesto e questo meccanismo è valido soprattutto per coloro che scrivono libri di genere, per cui è necessario utilizzare un vocabolario specifico o un certo slang. Lo stesso tipo di frasario, comprensibile per un tipo di pubblico, non lo è necessariamente per un altro, la scelta delle parole più giuste per esprimere un concetto, creare un’atmosfera che sia fedele alla vostra idea originaria, dipende quindi molto dal rapporto che avete con il destinatario.

Immediatezza

Alcuni scrittori si prendono interi paragrafi per dire qualcosa che può essere espressa anche in una sola frase. Dal momento che, abbiamo visto, la prima impressione è di vitale importanza, bisogna fare in modo che i lettori restino immersi nella storia, senza distrarli con dettagli accessori del tutto irrilevanti, se non addirittura ripetitivi. I lettori sono intelligenti e hanno bisogno di leggere qualcosa una volta sola per capirla.

Eh lo so, vi state chiedendo come si fa a distinguere un passaggio completamente irrilevante da uno necessario a rendere tutta la complessità della trama?
Provate a suddividere il vostro libro in scene, prima secondo l’ordine cronologico degli eventi e poi secondo quello in cui volete che i lettori lo sfoglino, ecco in questo passaggio quante delle scene possono essere eliminate senza che la storia cambi? E quante, invece, andranno contrassegnate con la dicitura “da riscrivere in seguito”?

Ogni libro, anche un saggio, ha bisogno di un ritmo, che è il risultato dell’equilibrio tra scene “dormienti” e scene ricche di azione, il segreto è eliminare i passaggi che non contribuiscono affatto a portare avanti la trama. Se ad un certo punto ribadite qualcosa, fatelo in modo da dare nuove informazioni che mirino a creare curiosità.

Originalità

E’ vero che sembrano esserci momenti in cui un tema o un certo genere vanno per la maggiore, forse perché è proprio ciò che il pubblico vuole, ma questo non significa che bisogna accodarsi alla massa. Anche perché i lettori poi sono capaci di riconoscere un libro che non è altro che un rimaneggiamento; se avranno la sensazione di avere già letto tutto prima, è probabile che si muoveranno su qualcos’altro.

Non mi stancherò mai di portare ad esempio Quentin Tarantino: molti registi rendono omaggio ai loro maestri, ma Tarantino fa un ulteriore passo avanti replicando e allo stesso tempo distruggendo una varietà di generi per creare la propria visione distinta.

Per arrivare a tali livelli ci vuole una conoscenza approfondita dell’arte della scrittura/riscrittura, un occhio allenato e soprattutto qualcosa da dire. E per quanto possiate modificare le vostre bozze, sostituire, tagliare, aggiungere, rafforzare, solo un editor esperto potrà dirvi quanto forte e autentica si alza la vostra voce dalle pagine che avete scritto.

Siete d’accordo? Come tenete sotto controllo i livelli di A.I.O nella vostra scrittura?
Aspetto i vostri commenti.

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