Per scrivere basta il P.O.R.C.O

Via ParoleAppiccicate


Beppe Severgnini spiega 5 semplici (si fa per dire) regole per ottenere ottimi risultati con la scrittura.

  1. Pensare
  2. Organizzare
  3. Rigurgitare
  4. Correggere
  5. Omettere

Tutte le altre lezioni si trovano nella sezione podcast del sito del giornalista/scrittore.

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4 risposte

  1. La creatività è come un laghetto di alta montagna, dove l’acqua è pura e sacra. Come quel lago non gela, anche con temperature sotto allo zero termico, perché la sacralità se ne infischia delle leggi fisiche. Purtroppo il sacro è anche muto e si esprime con le disgrazie perché l’immobilità, per il mondo del movimento creativo, è una disgrazia. Se si vogliono creare condizioni che favoriscano la formazione del ghiaccio occorre gettare un ramo secco nell’acqua. Il ghiaccio, come la creatività, ha necessità di un punto d’appoggio. Lanciato il ramo l’acqua ghiaccia di colpo, ricoprendo lo specchio che non smette di riflettere il cielo. Allo stesso modo la creatività deve avere un elemento dal quale procedere. L’essenzialità dello scritto che seguirà sarà in relazione al grado di prossimità di questo elemento al Centro della realtà considerata.

  2. Io, che sono un genio della letteratura, quando questa si butta dal trampolino in volo carpiato e senza occhieggiare il pubblico, non compilo un accidente di schema, prima di scrivere minchiate. Lo schema induce a pensare, e il pensiero ha necessità di conoscere la verità, se vuole assicurarsi una qualche possibilità di avere anche un domani. Lo schema esclude l’essenziale, e un vero scrittore è l’essenziale che accarezza. Sappiate che anche ciò che veste l’assurdo ha una sua essenzialità: quella che dice che se una cosa c’è avrà, per forza, la sua ragione d’essere, allo stesso modo dei sogni e delle allucinazioni.
    Il foglio bianco va affrontato alla cieca, lasciando spazio alla corsa della creatività selvaggia che galoppa libera, consumando praterie in cui l’erba calpestata ricrescerà più bella di prima, allo stesso modo di una pianta di Maria che quando soffre, perché strofinata, si ricopre di resina stupefacente per proteggere i suoi amati semi. Ecco il punto: quali dovranno essere i semi che genereranno l’opera? Questo dipende dal Coffe Shop dove li avete comprati. Io vi consiglio quelli di Nigeriana, producono piante abnormi, con cime piccole ma densissime di Tetraidrocannabinolo, e un sacco di amici che verranno a trovarvi con le più fantasiose scuse. Dalla loro fantasia estrarrete storie a non finire, ve l’assicuro.

  3. Il M.A.I.A.L.E è meno volgare del P.O.R.C.O e assicura più lettrici.

    Mascherare

    Astutamente

    Impossibili

    Associazioni

    Letterarie

    Estemporanee

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