Movimento Costozero per la tutela del diritto d’autore in Rete

copyright

La legge sul diritto d’autore si basa essenzialmente sul riconoscimento della paternità di un’opera. Secondo l’associazione Costozero, che si batte per la gratuità del diritto alla comunicazione, questo meccanismo garantirebbe in realtà un guadagno più per l’ente “che vende a caro prezzo la prova di esistenza dell’opera”, che per l’autore stesso.

“Infatti, la condizione di chi paga la Siae e riceve compensi è ben diversa da quella di chi paga la Siae e non li riceve: molti autori non sono inseriti in un contesto di mercato e al tempo stesso non possono permettersi di corrispondere frequentemente certe somme (per il deposito di un’opera SIAE chiede all’associato euro 65,00 e al non associato euro 132,00).

COPYZERO è un modo per tutelare il diritto d’autore ad un costo prossimo allo zero (euro 0,36), un modo per garantire a tutti, innanzitutto, un diritto della persona”.

Come funziona Copyzero

Copyzero utilizza la “marca temporale qualificata” per ottenere:

copyzero – la prova della creazione di un’opera da parte di un determinato autore;

– la prova dell’esistenza di un’opera ad una data certa.

Il sistema su cui si basa Copyzero è semplice: basta apporre una marca temporale al documento informatico contenente l’opera, o le opere, associato ad un file di testo riportante i dati di copyright (titolo; anno di creazione; nome autore/i).

La marca temporale è valida per un periodo di 5 anni ed ha valore legale, perché emessa da un ente accreditato presso DigitPA.

Costozero mette a disposizione degli autori anche delle licenze d’uso COPYZERO X

Concepite per l’ordinamento giuridico italiano le licenze X permettono di:

– associare in modo certo opera e licenza, con firma digitale;

– licenziare i diritti connessi (diritti esclusivi degli interpreti, degli esecutori, dei produttori); se una licenza non ha ad oggetto anche questi diritti, chi mette a disposizione del pubblico un’opera e chi la fruisce commette un illecito.

– specificare che il licenziante non è iscritto ad organismi di intermediazione italiani o esteri; molto importante visti i problemi di compatibilità tra la gestione autonoma dei propri diritti e l’iscrizione ai suddetti organismi.

Due strumenti fondamentali per gli scrittori che pubblicano in Rete.

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