Racconti dalle città senza nome – ebook in adozione

Storia Continua ospita ancora una volta Andrea Khaldi, alias Rumigal, ovvero John D. Barleycorn… Insomma l’ideatore del progetto collettivo la Città delle Storie, questa volta per la presentazione, nell’ambito dell’iniziativa Ebook in Adozione, di “People in a City” raccolta di racconti gratuita.

“La maggior parte dei racconti sono stati scritti senza che ci fosse un collegamento – amo molto le atmosfere oniriche e mi piace mescolare finzione e realtà – poi, arrivato alla fine, ho scoperto che c’era un filo rosso che mi ha permesso di rendere omogenea l’intera raccolta: la difficoltà nel riuscire a dare un senso alla propria esistenza.

“I racconti sono tutti ambientati in una Città senza nome, e parlano di numerosi personaggi che la abitano, di eventi casuali e pomeriggi e nottate alla ricerca di conferme e affermazione”.

Sinossi

Rumigal C’è un profumo di carne, sperma e calcestruzzo. E una Città fatiscente, come la vita stessa dei corpi desolati che si trascinano cercando un senso. Pagine che parlano di pagine strappate via dall’horror vacui quotidiano.
Questo è “People in a City.”

Sul terrazzo, ora di pranzo…

Jhonny è accanto alla porta che li guarda, sgranchendosi le braccia.
“Ho caldo, per Dio” fa, restando lì.
Miki, con le gambe sulla sedia, che si sta passando dello smalto sulle dita dei piedi.
“Questo blu l’ho comprato quasi un anno fa.”
Jhonny va a sedersi, dopo aver preso il cesto della frutta.
“Gesù, come si sta bene” dice godendosi la brezza leggera che passa per un secondo, e poi va via.
Stanno finendo di pranzare. Giù, in cortile, dei bambini stanno gridando e giocando. Dev’essere il compleanno del figlio di qualche vicino.
(…)
“Quanto chiasso che fanno” fa Jhonny, sporgendosi un po’ e guardando giù.
“Che belli che sono. Beati loro che possono fare tutto il cazzo che gli pare, nessuno che può dirgli nulla” dice Miki.
“Si, ma sono le due passate, cristo santo, perché non si fermano? O mangiano? O fanno altro?”
“Eh già, perché quando avevi 10 anni te ti fermavi, vero?”
“Che c’entra? Adesso mi rompono le palle.”
“Perché stai invecchiando Jhonny bello” fa Miki, poggiando lo smalto sul tavolo.
(…)
I bambini giù nel cortile continuano a giocare. Ad un certo punto, si sente uno di loro gridare “Ehy Jack!” e poi un altro che ridendo fa “Miki sei una scema!”.
E cosi, Miki, poggiando i piedi a terra, ridendo chiede agli altri se ha sentito bene, proprio mentre un altro dei bambini fa “Morgan ti avevo preso!”
Si alzano tutti, si affacciano, guardando giù ed ecco che un’altra bambina grida “Jhonny, vieni qui!”
Loro restano lì, guardando quei bambini giocare, nel caldo dell’estate.
“Sul serio, quante probabilità possono esserci che quattro bambini che stanno giocando lì sotto si chiamino come noi?” fa Morgan, sorridendo.
“Non lo so, ti giuro che è assurdo!” risponde Miki, ridendo.
I quattro bambini sono lì, un po’ in disparte rispetto agli altri. Poi tornano a mescolarsi, a ridere, e sparire.
“Wow” fa Jhonny ”forse qualcuno vuole dirci qualcosa.”
“Già, se fossimo in un romanzo, o in fumetto, questa sarebbe una di quelle situazioni pseudo-metafisiche in cui l’Autore cerca di farci vedere cosa abbiamo perso. Tipo Ehy vi rendete conto di quanto siete vecchi?” fa Jack.

“People in a City” è disponibile su Meetale per il download gratuito nei formati Pdf, ePub, .Mobi.

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