“20Lines il tassello social che mancava”, intervista ad HaperCollins Italia

Quante volte abbiamo detto che editoria tradizionale e sperimentazione digitale non si escludono a vicenda?
Ma ci voleva una casa editrice d’oltreoceano per darcene la prova concreta.
La HarperCollins sbarca in Italia alla fine di febbraio 2016 e la sua prima mossa strategica è acquistare la piattaforma di scrittura social 20Lines. Ci hanno visto lungo?

Quali sono le motivazioni dietro questa operazione, e perché proprio 20Lines?

20Lines è il tassello “social” che mancava al gruppo HarperCollins.
HarperCollins, editore globale di primaria importanza, ha da sempre il lettore al centro della propria filosofia e, in quanto tale, non poteva rimanere estraneo alle innovazioni tecnologiche e di mercato. 20Lines rappresenta un’incredibile piattaforma digitale realizzata per soddisfare una forte e appassionata comunità internazionale di lettori e scrittori che qui si incontrano per condividere esperienze su testi brevi. Il testo breve si presta particolarmente ad una lettura/scrittura tramite smartphone e – considerata la crescita esponenziale di questi strumenti in Italia e non solo – crediamo nelle grandi potenzialità di questa nuova frontiera.

E’ possibile scovare nuovi talenti con sole 20 righe, o la piattaforma fungerà più da mezzo promozionale alternativo?

20Lines è una fonte preziosissima per poter catturare le tendenze di mercato ed i gusti dei lettori e ci auguriamo che possa anche essere un’occasione per grandi talenti per emergere e farsi conoscere.

Ho letto che avete sviluppato una catalogo dedicato alla eLit: a parte essere costituito da soli ebook, in cosa veramente si distinguerà rispetto al cartaceo?

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eLit, una linea nata nel 2014, propone un’offerta più flessibile rispetto ad una programmazione cartacea, sia per numero di uscite, sia per quanto riguarda gli autori emergenti italiani, che trovano in questo canale una grande opportunità.

Grazie al digitale abbiamo potuto dare spazio a generi più di nicchia, ad esempio lo Steampunk, il M/M o gay romance. Non siamo il primo editore ad aver portato in digitale questo genere, ma è un’opportunità che ci ha permesso di far conoscere autori meravigliosi, ad esempio Josh Lanyon, di cui il pubblico apprezza lo stile e i romanzi ricchi di adrenalina e suspense.

Credete che il digitale debba offrire un’esperienza di lettura differente? E se sì, come?

Il digitale soddisfa le esigenze dei lettori del 21° secolo, che come individui sono ovviamente abituati a tecnologie mobili, multiuso e dagli infiniti contenuti, caratteristica quest’ultima che nel caso dei libri si traduce permettendo di avere una biblioteca vastissima sempre a portata di mano. Le possibilità che ci si prospettano sono infinite e noi non vediamo l’ora di esplorarle.

Anche noi non vediamo l’ora di scoprire quali saranno gli sviluppi dell’acquisizione. Per il momento, credo che questa mossa risponda bene ad una domanda che mi sento ripetere spesso dagli aspiranti scrittori: “ho un romanzo nel cassetto, mi conviene pubblicarlo online?”

Bhè… Adesso che ne dite? Aspetto i vostri commenti.

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